Inbound marketing: attrai i tuoi (potenziali) clienti

Data di pubblicazione:20 Feb 2024

Christian Violi

Indice dei contenuti

Pubblicità che interrompono musica o video, banner promozionali in ogni dove (scomodissimi da mobile!), enormi pop-up quando si apre un sito: diciamocelo, questo tipo di strategie pubblicitarie non ci piace e molto raramente siamo portati a cliccare, incuriositi, e a proseguire in un eventuale acquisto.

Per questo vi vogliamo parlare di inbound marketing: per spiegarvi come attirare il cliente, senza rompergli le scatole: verrà lui da voi, vi sceglierà e se lavorerete bene sarà un vostro ambasciatore!

Che cosa si intende con inbound marketing

Attirare, convertire, chiudere e deliziare: sentirete queste quattro parole, le leggerete nelle infografiche e alla fine faranno parte del vostro modus operandi. Questo è ciò che si intende con inbound marketing: una serie di azioni digitali strategiche che hanno lo scopo di far sì che gli utenti vi trovino online e vi scelgano.

Queste operazioni possono essere rappresentate visivamente con un imbuto, il cosidetto funnel, dal significato intuitivo: la mole di utenti che potete attirare non potrà arrivare tutta quanta fino all’ultimo step (il deliziare) ma lavorando bene è possibile portarne molti in fondo al funnel, vediamo come.

Attiriamo: ma chi?

Nelle nostre attività di marketing, uno degli obiettivi dovrebbe essere attrarre le persone giuste, non chiunque: le persone sono giuste se potenzialmente interessate al nostro prodotto o al nostro servizio. Insomma, potenziali clienti. La base di questa modalità di marketing è l’individuazione del pubblico, del nostro pubblico: quelle che in gergo vengono definite buyer personas.

Perché non ci interessa arrivare a tutti? Il motivo è semplice: tutto il processo richiede energia, tempo e soldi. Non vorrete certo sprecare tutte queste risorse provando a rivolgervi a tutti indistintamente, quando è invece molto più redditizio individuare le vostre persone, i vostri utenti.

Come? Con il content marketing e la keyword research.

Dove? Sul tuo sito, ben ottimizzato, e sul blog del tuo sito ma anche sui social che hai deciso di presidiare, strategicamente (non lo stesso post su tutti i social!).

Convertiamo: che cosa?

Non è una questione di fede, ma di contatti. Nell’inbound marketing, convertire significa raccogliere: contatti, principalmente, sottoforma di nome-cognome-email. Acquisire dati di contatto, infatti, diviene fondamentale per le fasi successive: più informazioni riusciamo a raccogliere, più facile sarà il nostro lavoro dopo.

Come convincere gli utenti a lasciarci i loro dati? Do ut des resta la soluzione migliore: dare agli utenti qualcosa in cambio (di valore, utile e magari unico). Può trattarsi di un pdf con consigli inerenti al tuo settore, un documento con immagini (tue!), delle cartoline o delle infografiche: insomma, risorse gratuite per il tuo utente, un regalo in cambio delle sue informazioni di contatto.

Come? Landing page ben ottimizzate e call to action accattivanti (andate oltre al solito “clicca qui”).

Chiudiamo: ossia restiamo.

Sono arrivati sul nostro sito, li abbiamo convinti a darci i loro dati: non lasciamoli soli, ricordiamogli di noi! Questa fase, estremamente delicata, deve essere gestita con una strategia che coinvolga tutti gli utenti che si sono dimostrati interessati: magari suddividendoli fra chi ha già acquistato e chi non lo ha ancora fatto, per agire con invio mirato di email affinché il nostro valore venga trasmesso al meglio.

Come? Email marketing fatto bene, dopo aver targettizzato i contatti.

Deliziamo: non abbandoniamo gli utenti!

Per chi è già nostro cliente, e quindi ci ha già scelto, dobbiamo prevedere uno step di azione successivo: perché sicuramente se ci hanno già scelto gli piacciamo, e se gli piacciamo saranno più invogliati a fidarsi ancora di noi.

Bando alle email di Natale! Non ne vogliamo più leggere!

Ben vengano invece email personalizzate, con offerte stagionali, ma non inviate indistintamente a tutto il database: e non dimenticate di avere un occhio di riguardo anche per la customer care.

Perché diciamocelo, non stiamo inventando niente: le aziende migliori, quelle di cui noi stessi ci facciamo portavoce, sono quelle che ci offrono servizi di qualità, per le quali ci sentiamo comunque importanti e con le quali siamo sempre riusciti a risolvere gli eventuali problemi. Perché i problemi, gli errori, le incomprensioni possono nascere in ogni ambito: il professionista, quello vero, lo sa e predispone una gestione dedicata per risolverli.

Come? Email marketing fatto bene 2: sconti personalizzati, contenuti utili e richiesti; attenzione ai social media; strategia di assistenza all’utente efficace e semplice da raggiungere (occhio alla UX).

E ora?

Analizzate quello che avete fatto finora, valutate come migliorare e tenete d’occhio i competitor: senza dimenticare di creare report ad hoc con i dati che raccolti dopo ogni singolo step!

Preferite invece una consulenza professionale curata da un team di esperti, con cui confrontarvi su obiettivi e risultati? Date un’occhiata ai nostri servizi.

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