Il tag Title per la SEO: cos’è e come ottimizzarlo al meglio

Data di pubblicazione:29 Dic 2023

Andrea Becchetti

Indice dei contenuti

Nell’articolo sulla SEO On Page (se l’hai perso lo trovi a questo link: https://andreabecchetti.com/imparare-seo/seo-on-page/) ho presentato il Tag Title come uno dei segnali di ranking più importanti che i motori di ricerca cercano e analizzano all’interno delle pagine web. In questo post approfondisco la tematica.

Troverai le principali informazioni che ti servono per capire cos’è il Tag Title, a cosa serve e come inserirlo nelle pagine web del tuo sito. Cercherò di portarti alcuni esempi pratici su come ottimizzare il meta Title in ottica SEO, per aiutare i motori di ricerca a comprendere correttamente il contenuto delle tue pagine, e per attirare gli utenti che ti trovano nelle SERP dei motori di ricerca quando sono in cerca di informazioni.

Partiamo subito.

Cos’è il tag Title?

Il meta tag Title è un tag Html, generalmente scritto nella parte <head> di ogni pagina. É il titolo Html della pagina. Puoi considerarlo un po’ come fosse il nome della pagina che stai pubblicando ma con il mark up Html facilmente riconoscibile dai motori di ricerca.

Il tag Title una delle prime porzioni di codice Html che i crawler dei motori di ricerca scaricano e analizzano durante le fasi di crawling (scansione) e parsing (analisi) dei contenuti web, nonchè una delle prime cose che gli utenti vedono quando entrano in contatto con una delle tue pagine in SERP. Pertanto è facile intuire che, in ottica SEO, la sua ottimizzazione sia cruciale.

Differenze fra tag Title e H1

Fai molta attenzione a non confondere il tag Title con l’H1, che è invece il primo titolo di pagina e appartiene agli heading tag.

Seppure il loro ruolo sia simile (perchè entrambi rappresentano dei titoli), c’è una sottile differenza fra i due tag. Mentre l’H1 è il titolo principale del documento all’interno del <body> (quindi visibile all’interno della pagina), il tag Title è il titolo dell’intero documento Html, e si trova – come detto poco fa – nell'<head> della pagina, invisibile se non sai dove guardare.

Dove trovare il tag Title

Hai tre modi per vedere il tag Title di una pagina: trovarlo nel codice Html, nel browser che utilizzi, in SERP o con strumenti SEO appositi.

Il tag Title nel codice Html

Se vuoi visualizzarlo nel codice Html della pagina, c’è un percorso semplicissimo da fare.

In una qualsiasi pagina web, clicca con il tasto desto del mouse e, nella lightbox, clicca su “ispeziona” (in alcuni browser come Firefox, trovi invece “analizza elemento” o qualcosa di simile) o su “visualizza sorgente pagina”.

Finestra di dialogo con “ispeziona” in evidenza
Finestra di dialogo con “visualizza sorgente pagina” in evidenza

Ricorda che le due funzioni del browser hanno finalità e scopi differenti: mentre “visualizza sorgente codice” ti fornisce soltanto il codice Html raw della pagina, con “ispeziona” hai la possibilità di vedere anche le funzioni presenti sulla pagina. La differenza fra i due è spiegata molto bene in questo post di Kinsta sull’ispeziona elemento; se vuoi capirci qualcosa di più, dagli una letta, è un contenuto molto chiaro ed esaustivo.

Una volta dentro il pannello di controllo, ti sarà sufficiente utilizzare la funzione “cerca” del browser (da Macbook Cmd+F) per trovare il <title>.

Il tag Title all’interno dell’ <head>, visualizzato con “ispeziona”
Il tag Title all’interno dell’ <head>, visualizzato con “visualizza sorgente”

Il tag Title nel browser

Ti prometto che questa soluzione per vedere il tag Title è molto più facile e immediata. Guarda la Tab del tuo browser (l’etichetta posta in alto quando hai una scheda aperta). Quello che vedi lì è il Title della pagina che stai navigando.

Tab del browser Chrome con il tag Title in evidenza

Se lo vedi troncato, lascia il mouse in sovraimpressione e comparirà una piccola lightbox con il Title scritto per esteso. Semplice e veloce, non trovi?

Ovviamente, funziona bene da desktop, un po’ meno pratico da mobile.

Il tag Title in SERP

Questo metodo è un po’ ingannevole. Senz’altro rapido, ma decisamente non sempre affidabile.

Come hai avuto modo di vedere nel post sull’On Page SEO, il tag Title è uno degli elementi dello Snippet. Quindi, tecnicamente, ti basterebbe trovare una pagina in SERP per scoprirne il Title.

Esempio di Snippet in SERP

In questo caso, il tag Title della pagina è ovviamente “Helpful Content System di Google e qualità dei contenuti“.

Fai molta attenzione, quando utilizzi questo metodo. Google ha l’abitudine di cambiare le voci dello Snippet visualizzate nelle sue SERP per adattarle alla query digitata dagli utenti.

Nel caso di questa immagine, il Title è riportato invariato ma Google ha deciso di mostrare una differente description rispetto a quella che io ho importato per la pagina. Lo vedi facilmente perché il testo è troncato (…) ed è palesemente prelevato da una porzione di contenuto posta all’interno del contenuto, che il motore di ricerca ha ritenuto rispondesse meglio alla query (per la cronaca, ho cercato “helpful content system”) rispetto alla description da me fornita.

Visualizzare il tag Title con i tool SEO

Qui potrei perdere eoni a descrivere tutti gli strumenti SEO che analizzano i tag all’interno delle pagine. Non è mia intenzione, non in questo post. Mi limiterò a fornirti due o tre soluzioni che permettono di fare On Page analysis velocemente.

Puoi sicuramente usare Screaming Frog, la piattaforma di crawling di siti web più conosciuta, apprezzata e utilizzata dai SEO.

É un software open source, disponibile gratuitamente sul sito ufficiale. É molto comodo per fare un bel po’ di analisi massive all’interno dei siti web, non importa se sul tuo sito o su siti terzi. É sufficiente inserire l’URL del dominio da scansionare, settare le impostazioni di scansione e far partire il crawl. Quello che ne otterrai, tra le tante cose, è l’analisi dei meta tag di tutti i contenuti rintracciati nel sito web.

Se devi analizzare massivamente i Title, trovarne di duplicati o di mancanti, è senz’altro lo strumento che fa per te.

Visualizzazione dei Title in Screaming Frog

Se vuoi fare SEO per professione, ti consiglio di approfondire questo strumento, che è davvero molto utile in fase di audit dei progetti. Intanto, questa è l’URL della guida ufficiale che ti spiega come trovare i tag Title con Screaming Frog: https://www.screamingfrog.co.uk/learn-seo/page-title/.

Per lavori “di fino”, quando devi analizzare soltanto un pugno di pagine, puoi usare una delle tante estensioni gratuite per browser, che scansionano in tempo reale le pagine web. Io mi trovo benissimo con meta seo inspector, un’estensione gratuita di Chrome che mostra gli elementi html principali di una pagina con un semplice clic.

Screenshot di Meta SEO Inspector per Chrome

Se ti interessa la trovi all’URL sul Chrome Store: https://chromewebstore.google.com/detail/meta-seo-inspector/.

Di estensioni come queste ne trovi a bizzeffe gratuite, freemium o a pagamento. Il mio consiglio è di provarne alcune e vedere quale incontra di più i tuoi gusti.

Come ottimizzare il tag Title (secondo Google)

Ora, dopo aver capito cos’è il tag Title e com’è possibile rintracciarlo in un documento web, passiamo al punto nodale della questione: come si ottimizza il title per la SEO.

Il Title è notoriamente uno degli elementi di ottimizzazione delle pagine web con maggiore peso in termini di ranking. Google ne parla piuttosto diffusamente nella sua guida per i webmaster. In realtà non parla esplicitamente di Title, fornendo piuttosto delle indicazioni per controllare la generazione dei link in SERP. Sorprendentemente, la scrittura del Title non riguarda soltanto il tag stesso.

Fra i consigli di Google troviamo alcune best pratiche notoriamente diffuse in qualsiasi corso SEO che si rispetti, tra cui:

  • assicurarti di aver fornito un Title a ogni pagina del sito web. Si, anche a quelle che non ti interessano direttamente e che, di solito, sono quelle trascurate, con il campo <title> vuoto o peggio duplicato da altre pagine altrettanto vuote;
  • usa del testo che parli del contenuto della pagina ma sii conciso, considerando che lo spazio è poco (circa 560 pixel o 60 caratteri);
  • non fare keyword stuffing, ovvero non scrivere dei Title in cui metti settordici volte la “money keyword”. É brutto e, soprattutto, serve davvero a poco.
  • crea dei Title univoci, ovvero differenti e identificativi per ogni singolo contenuto. Non utilizzare dei Title uguali ma che cambiano soltanto per una parola o due.
  • potenzia il Title compilando con coerenza l’H1. Questo secondo me è importantissimo: fai in modo che la promessa fatta dal Title sia mantenuta dall’H1 in pagina. Ricordi? Ti dicevo prima che sono due elementi differenti ma sono strettamente interconnessi.
  • costruisci una coerenza anche tra il Title e gli altri contenuti all’interno della pagina. Con contenuti si fa riferimento non solo al testo, ma anche a immagini (soprattutto nell’ottimizzazione dell’Alt Tag), link interni e via dicendo.

Se vuoi leggere tutto l’articolo, ti rimando al post del Google Search Central, che trovi qui: https://developers.google.com/search/docs/appearance/title-link?hl=it.

In linea di massima, devo dire che su questa guida non trovo elementi discordanti rispetto alla realtà delle SERP. Differentemente da quanto accade per altre “indicazioni” fornite da Google (una su tutte? I link vanno guadagnati e non acquistati. Un argomento controverso che, prima o poi, tratterò), la guida per la generazione dei link nella SERP è piuttosto affidabile.

L’unico dettaglio che, ad oggi, è un po’ ridondante sta nel consiglio di utilizzare il Brand nel Title. Confesso che fino a qualche mese fa l’ho fatto anche io. Il Title di questo post sarebbe stato qualcosa come: “Tag Title: come usarlo per la SEO | AndreaBecchetti.com”. Avrei lasciato quindi “AndreaBecchetti.com”, a mo’ di Brand name, subito dopo un separatore pipe (la barra verticale, che occupa meno spazio del simbolo -).

Da quando, qualche mese fa, Google ha cambiato le SERP aggiungendo il “nome del sito” in alto, vicino alla Favicon, trovo che inserire il Brand nel tag Title sia un po’ ridondante.

Esempio di Snippet con il nome del sito vicino alla Favicon (che all’epoca non era ancora visibile!)

Ottimizzare il Title per i motori di ricerca

Se parliamo di SEO Title è inutile, riduttivo e anche po’ sciocco non parlare di parole chiave. Per quanto sia bello pensare che Google (e gli altri motori di ricerca), comprendano i contenuti facendo da sé, sfruttando le entità, grazie ai loro poteri semantici o semplicemente perché “qualcuno l’ha detto”, non si può negare che il corretto utilizzo delle parole chiave nella composizione di un Title abbiano un impatto SEO diretto.

E questo ve lo dice:

  1. il sottoscritto (e qualsiasi SEO con un po’ di onestà intellettuale), perché ho testato e ritentato e si, usando le query in modo intelligente i contenuti si posizionano prima e meglio. Puoi provare anche tu, facendo qualche test. Ti accorgerai subito che il Title pesa eccome, nell’ottimizzazione di un singolo contenuto;
  2. Google stesso, che continua a ribadire che è importante compilare un Title per ogni pagina.

Attenzione, però. Ho usato un termine specifico: intelligente. Non furbo. Né, come si dice dalle mie parti, paraculo.

Utilizzare il Title in modo intelligente significa sfruttare le parole per cui sai che gli utenti apprezzeranno il tuo contenuto. E lo sai perché hai fatto una accurata ricerca delle parole chiave, che hai accompagnato a seguire con un’attenta analisi delle intenzioni di ricerca.

Se sai quali sono le parole chiave che “attirano” di più l’attenzione dell’utente, usarle per scrivere un titolo SEO efficace è semplicemente giusto. Se, invece, sfrutti quei 60 caratteri per farcire il povero Title di tutte le keyword che ti vengono in mente allora si: sei uno spammer.

Esempio di ottimizzazione del Title per la SEO

Facciamo un esempio pratico sulla compilazione del title per la SEO. Torniamo al “famoso” e-commerce di articoli sportivi, che ho già usato varie volte in questo blog. Oggi mi trovo nella situazione di ottimizzare la pagina di listing (ovvero la categoria) in cui sono presenti le scarpe da Basket.

Le query che ho trovato e analizzato sono le seguenti:

  • scarpe da basket – 3600 ricerche medie mensili
    • vendita scarpe da basket – 320 ricerche medie mensili
    • scarpe da basket online – 210 ricerche medie mensili
    • scarpe da basket uomo – 90 ricerche medie mensili

Ti confesso che, in questo frangente, ho scritto queste query completamente a caso e i volumi di ricerca sono inventati. Non sono nemmeno sicuro abbiano tutte lo stesso Search Intent. Tuttavia, ai fini didattici, consideriamo come reali i volumi di ricerca e questa lista di parole chiave come aventi la stessa intenzione di ricerca.

Bene: scarpe da basket è sicuramente il termine con più ricerche mensili, ma non necessariamente è il più “caldo” per la mia situazione. Ricordi? Io sono un e-commerce, non ho una sede fisica e non voglio necessariamente mettermi in competizione con negozi locali o con grandi megastore (vedi Decathlon, giusto per citarne uno) con cui vorrei concorrere soltanto nelle SERP non-Local.

Quindi, sicuramente i termini che mi fanno più gola sono “vendita scarpe da basket”, che suggerisce un Search Intent esplicitamente transazionale, e “scarpe da basket online“, che elude la variante locale dalle ricerche. Anche il riferimento al genere (“uomo”) è interessante, tutto sommato: vediamo se riusciamo a inserirlo in modo naturale.

Ecco alcuni esempi di come potrei generare un Title per questa pagina di categoria.

Se ti interessa il tool con cui ho fatto i test, è gratuito e si chiama “Google SERP Generator (Snippet Preview“. É uno dei tool gratuiti della suite di strumenti SEO di https://technicalseo.com/.

Non male, no? Alla fine ho mescolato le tre query per cui mi interessava di più posizionare il contenuto, fornendo ai motori di ricerca un’indicazione piuttosto esaustiva di quello che possono aspettarsi di trovare all’interno della pagina.

Eppure, a mio gusto c’è qualcosa che manca. É un po’ troppo spoglio e ha un sapore vagamente retrò.

Hai capito a cosa mi riferisco? No? Te lo dico io: manca attenzione per l’utente.

Ottimizzare il Title per invogliare gli utenti

É ormai appurato che l’interazione degli utenti con i risultati che trovano nelle SERP sia un segnale di ranking fortissimo per Google. Presumibilmente, lo è anche per gli altri motori di ricerca.

E allora perché non sforzarsi per rendere il Title più interessante per l’utente? Perché non provare a incrementare il CTR (clic through rate, il rapporto fra quante volte il tuo risultato compare e quante volte viene effettivamente cliccato dagli utenti) con qualche informazione che ci differenzia dalla nostra competizione?

Sicuramente arricchire lo Snippet con i dati strutturati è una strategia molto efficace per catturare l’attenzione. Ma sfruttare il Title con un obiettivo di marketing definito è altrettanto importante. La SEO è uno degli strumenti del digital marketing, non dimenticarlo. Non è soltanto parole chiave e link.

Una delle cose più interessanti che puoi fare, se riesci a far “quadrare i pixel” senza sacrificare la leggibilità, è inserire già nel Title una leva, un qualcosa che faccia immediatamente pensare all’utente “ah si? Interessante!”.

Se sei un e-commerce, un’informazione su eventuali sconti, spedizioni, consegna o altre leve di carattere commerciale. Se sei un blog, puoi attrarre l’utente promettendo materiali inediti, come esempi o video. Se vuoi generare lead, puoi segnalare la possibilità di richiedere un preventivo immediato, o gratuito, o online.

Se pensi soltanto a infilare nel Title il numero maggiore possibile di parole chiave, rischi che la tua strategia crolli come un castello di carte al primo alito di vento. Non sottovalutare l’impatto del comportamento degli utenti con i tuoi Snippet.

Esempio di ottimizzazione del Title per gli utenti

Riprendiamo il caso di prima. Ti ho detto che mancava qualcosa e odio lasciare le cose a metà.

Diciamo che il mio e-commerce possa sfruttare non una, ben due leve di natura commerciale: la consegna gratuita e uno sconto fisso intorno al 25%.

Il tag Title potrebbe essere ottimizzato così.

Questo è un ulteriore motivo per cui non metto più, rimanendo così le cose, il Brand nel Title. Rimane più spazio per scrivere informazioni che possono attrarre gli utenti. OVVIAMENTE, la promessa del Title deve essere reale. L’utente deve poi davvero trovare, all’interno della pagina, quella scontistica o quella specifica leva.

Come inserire il tag Title in una pagina

Le strade sono due: o lo inserisci a mano nel codice, o utilizzi un plugin/modulo del CMS che stai usando.

La prima soluzione (inserimento a mano) credo non sia ormai usata praticamente da nessuno. Anche nei casi in cui ho lavorato con clienti che possiedono un CMS proprietario (sviluppato su misura da un’agenzia di sviluppo web), gli sviluppatori sono stati così gentili da inserire nel frontend la possibilità di compilare, pagina per pagina, un Title specifico attraverso un box di testo.

Nella stragrande maggioranza dei siti su cui sono intervenuto, era stato montato un plugin che permetteva di inserire il tag Title e gli altri meta-tag semplicemente nel testo. Plugin che fanno questo lavoro sono i celebri Yoast SEO, RankMath e SEOPress, una recente (e devo dire gradita) scoperta.

Questi plugin ti permettono di gestire un gran numero di ottimizzazioni senza dover mettere mano direttamente al codice, a partire dallo Snippet.

Box di inserimento dati dello Snippet di SEOPress

I plugin ovviamente variano rispetto al CMS utilizzato. I tre che ti ho citato sopra sono disponibili gratuitamente (o con la versione Premium, spesso superflua) nello store di WordPress. Credo che Yoast e Rankmath siano disponibili anche per Magento, quasi sicuramente per Prestashop. Ma insomma, come per ogni cosa anche in questo caso le soluzioni ormai sono numerosissime, l’importante è “trovarcisi”.

Un’indicazione importante sui plugin dei CMS. Stai molto attento alle indicazioni che ti forniscono sulla qualità della tua ottimizzazione SEO. Faccio riferimento, ad esempio, al famigerato “semaforo” di Yoast, che diventa verde quando – secondo lui – hai ottimizzato bene il contenuto e rosso quando – sempre secondo lui – non sei stato altrettanto bravo.

Il mio consiglio spassionato: ignora queste indicazioni. I plugin sono utilissimi per gestire aspetti di ottimizzazione bypassando la parte coding, molto meno adatti quando suggeriscono cose che dovresti sapere e analizzare tu, in quanto SEO Specialist.

Conclusioni

Direi che ci siamo più o meno detti tutto. Al solito, potrei aver dimenticato qualcosa, ma direi che le informazioni importanti ci sono tutte.

Abbiamo visto che un Title è un tag Html che da il titolo a un documento web. É diverso, ma interconnesso, con l’H1 e deve essere sfruttato per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, oltre che per aiutare l’utente a scegliere la nostra pagina in SERP rispetto a quella dei competitors.

A questo punto direi che non ti resta che provare!

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